Termine utilizzato nel linguaggio comune per indicare un modo di guardare la televisione, che consiste nel cambiare canale in continuazione in modo da saltare le pubblicità o in modo da cercare un programma interessante. Questo termine deriva da un suono onomatopeico “zap” derivato dal rumore che facevano le vecchie televisioni nel momento in cui si cambiava canale. Questa pratica si è molto diffusa grazie all'apparizione del telecomando. Ma ciò che ha tanto contribuito ad un ulteriore diffusione di questo fenomeno è stato anche l'aumento della quantità di canali a disposizione nelle nostre televisioni, grazie anche alla televisione satellitare, alla televisione via internet ed al digitale terrestre. Questi ultimi tipi di diffusione televisiva consentono al telespettatore di accedere ad un mosaico dei programmi, che facilità lo zapping. In questi nuovi strumenti questo fenomeno è stato pensato proprio come punto di partenza per la creazioni delle vetrine dei vari pacchetti di canali che permettono di visualizzare più programmi televisivi contemporaneamente e persino di poter guardare le anteprime in modo da scegliere in anticipo ciò che si vuole vedere, sentendone anche l'audio ("preview audio") ed eventualmente decidere di visualizzare quel determinato programma o meno. Lo zapping è spesso considerato un sinonimo di pigrizia, di disattenzione oppure di iperattività, anche se alcuni sottolineano il fatto che esso è un sintomo dell'evoluzione verso un utilizzo "usa e getta" della televisione.
Nessun commento:
Posta un commento