giovedì 14 aprile 2011

Intoduzione

 Nel momento in cui l’uomo iniziò a creare le macchine, spesso  si pose il problema di come farle funzionare azionandole a distanza. Inizialmente trovò delle soluzioni creando dei dispositivi meccanici che gli permettevano di svolgere questa funzione. Ma con il passare del tempo, e con l’evolversi della tecnologia, iniziarono ad essere progettati e costruiti dei dispositivi elettronici che consentivano solamente di inviare segnali ad un altro dispositivo situato a distanza in modo da comandarlo. Così nacquero negli Stati uniti poco dopo la seconda guerra mondiale i primi telecomandi. Si trattava di alcuni modelli utilizzati per accendere, spegnere e cambiare canale in un televisore. Inizialmente erano collegati con un cavo che serviva per trasmettere il segnale. I primi modelli di telecomando senza fili furono costruiti alcuni anni dopo, sostituendo gradualmente i precedenti. Il primo telecomando senza fili funzionale fu sviluppato da Robert Adler; era basato sull'utilizzo degli ultrasuoni ed era senza batterie dato che gli ultrasuoni erano generati in modo meccanico. Era comunque relativamente pesante e nel giro di poco tempo fu sostituito da telecomandi a batteria più leggeri e maneggevoli. Attualmente il telecomando è generalmente un oggetto di piccole dimensioni alimentato da piccole pile, fatto per poter essere tenuto agevolmente in una mano, o comunque trasportato facilmente da un luogo ad un altro senza necessità di spostare il dispositivo telecomandato. Oggi le funzioni dei telecomandi sono molteplici e svariano nei campi più diversi: dall'uso dei televisori o degli apparati hi-fi, all’ambito dei modellismo (macchine radiocomandate, elicotteri,..), all’apertura e chiusura di porte e cancelli, nonché al comando di impianti di illuminazione, ecc….

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